Trash&Z

La mia passione per il cinema zombie nasce con i primi film di George Romero, in terza serata sui primi canali commerciali a metà degli anni ’80.

Fu amore a prima vista.

L’aspetto che mi intriga è che i non morti hanno da sempre caratteristiche tali da potere essere il contesto di storie anche articolate, profonde ed egregiamente narrate: l’universo di riferimento fu chiaro fin dalle prime pellicole, il contesto fanta-storico è stato stabilito e canonizzato nel 1968, e da allora non è più cambiato, perché coerente e originale quanto basta.

Purtroppo moltissimi film a basso costo hanno trascurato la storia, forse pensando che bastassero i gorgoglii per eleggere gli zombie come protagonisti, senza diventarlo mai realmente: quante ore passate ad aspettare che accadesse qualcosa di più dell’ennesimo pessimo non morto sfracellato a mazzate. Per fortuna, anche se non è tutto oro quello che luccica, negli ultimi anni qualcosa è cambiato e la qualità media degli zombie movie è cresciuta notevolmente.

L’insana passione per i b-movie e per il cinema trash è nata negli anni 90 e la colpa (in senso buono) è da imputare a due pellicole in particolare.

Nel 2002 il capolavoro, scoperto grazie ad un amico cinefilo che non smetterò mai di ringraziare: Mucha Sangre, un b-splatter iberico trasmesso in italiano solo da Sky. Anni dopo ne ho apprezzato a pieno il valore, riguardandolo in lingua originale dopo avere imparato lo spagnolo.

Sono seguite altre chicche, due su tutte: La Croce dalle Sette Pietre per il trash (qualcosa di inimmaginabile), e quel capolavoro (parlo seriamente) di b-movie che è la quadrilogia di Sharknado, con uno rinnovato Ian Ziering che meriterebbe il premio Oscar, a mio modesto avviso.

…e parlando del trash più trash, quello autoprodotto con qualche euro, segnalo un  interessante cortometraggio a tema (e non lo dico solo perché mi sono divertito a girarlo): si chiama TRESH CARMA e lo trovate su YouTube, qui.