QUANDO NON SCRIVO.
Sto leggendo la trilogia, ormai famosissima, di Cixin Liu, dei Tre Corpi. Ho trovato il primo molto bello, molto ben tradotto e con almeno due o tre spunti interessanti (e non sono pochi)…quindi ho subito preso e iniziato a leggere il secondo capitolo.
Pinketts…ho un nuovo scrittore da annoverare tra i miei preferiti. Creativo e originale, a volte astruso ma senza perdere il filo che permette ai lettori di leggere: nonostante sembra correre spesso il rischio, non si scrive mai addosso per il piacere di rileggersi e capirsi da solo. Una piccola pila di libri di questo autore è comparsa, quindi, sulla mia scrivania.
Zappa e Spada, antologia di racconti spaghetti fantasy: leggetela! Fatta eccezione per qualche storia scritta con troppi fronzoli e un uso eccessivo di termini più che desueti, la maggior parte dei racconti è godibilissima e divertente…e rimanendo in tema, ho letto da poco La Battaglia di Campocarne e devo dire che è veramente godibile, anche se obiettivamente non c’è molta concorrenza nel genere…e quindi scrivete più romanzi spaghetti fantasy! Ne abbiamo di bisogno!
H. P. Lovecraft, autore di riferimento per quanti amano l’horror e per tutti quelli che ogni tanto vogliono sentirsi a disagio pensando al buio e ai luoghi isolati e tetri, scrittore bistrattato e prolifico adorato da chi ama il senso cosmico dell’orrore e le creature bestiali. Ho letto per la prima volta Lovecraft da ragazzo, intervallato da Poe e Wilde, e qualche giorno fa ho ripreso in mano l’opera omnia per rileggere tutto da capo: sono bastate poche pagine per ritornare a guardare le ombre degli alberi con sospetto, i cimiteri con circospezione e le persone con accuratezza.
Diverse sono state le spinte universali che mi hanno portato a volere scrivere, ma la principale ha un nome, Stephen King. Negli ultimi anni, devo essere onesto, ho un po’ trascurato il re dell’horror, anche perché avevo visto stanchezza e isolata mancanza di idee convincenti: è tempo però di recuperare, ed ho iniziato da Buick 8, che non è niente male.
I fumetti, ovviamente. Ho iniziato da poco a leggere la serie di The Walking Dead, per i motivi di cui sopra, e devo dire niente male, niente male davvero. Poi c’è Dylan Dog, un grande amore che quasi mi porta in edicola all’alba (dei morti viventi), il giorno dell’uscita (confesso di avere mandato una sceneggiatura a Bonelli, ma per ora nulla di fatto).
Gli autori per i quali provo amore incontrastato e indiscusso fin dalla prima riga letta la prima volta non sono molti: Stephen King, Isaac Asimov, Umberto Eco, Irvine Welsh e Charles Bukowski (non in ordine di importanza, naturalmente).
Qualche riga, infine, per Lolita di Nabokov, uno dei pochi libri che ho letto più di una volta e che, a mio parere, ha il miglior incipit di sempre…nessuno ha mai scritto o scriverà così bene le prime righe di qualcosa, in assoluto.